“Cosa devo dire?”
“Da dove comincio?”
“Ma serve veramente? Del resto, è una cosa così naturale e fisiologica…”
Vi siete mai trovati in situazioni imbarazzanti con i vostri figli facendovi queste domande? Vi tranquillizzerà sapere che non siete i soli. Tutti i genitori, prima o poi, devono affrontare argomenti imbarazzanti o articolati, ma sapete una cosa? Sono proprio queste le occasioni che permetteranno ai vostri figli di sentirsi a loro agio nel parlare con voi di argomenti che li incuriosiscono o che li turbano. Sapranno a chi potersi rivolgere quando ne avranno bisogno. Non perdete queste occasioni solo perché non sapete cosa dire, non sapete da dove cominciare o quando cominciare.
Che si fa in questi casi? Semplice, si pianifica e ci si prepara. Forse vi starete dicendo: “Già lo sapevamo”, sì, ma lo si fa veramente? Cioè, ci si prepara correttamente e per tempo per cogliere queste occasioni? Penso che potremmo sempre fare meglio. Bisogna avere le idee chiare su cosa dire e come dirlo in base al livello di maturità dei bambini e soprattutto decidere che tipo di educazione dare.
La sessualità è parte di noi e ci identifica. Sin da piccoli entriamo in contatto con questa realtà anche se, delle volte, in maniera confusa e frammentata. Diventa inevitabile farsi delle domande e cercare delle risposte, ma non sempre queste risposte arrivano da fonti attendibili o adatte alla maturità di chi le riceve. Tra le “fonti” più comuni troviamo internet che espone adolescenti e pre-adolescenti anche alla pornografia.
Pensate che non riguardi vostra figlia o vostro figlio di 10 anni? Allora vi dico qualcosa che potrebbe farvi cambiare idea, l’Osservatorio Nazionale dell’Adolescenza Onlus afferma che: “I più piccoli vedono la prima immagine pornografica già a 7 anni e un adolescente su cinque subisce molestie in rete”. Cosa ne pensate adesso? E le emozioni? I sentimenti? Be’, anche per quelli c’è bisogno di parlarne con i propri figli per aiutarli a comprendere come imparare a riconoscerli e gestirli in maniera sana. I bambini cominciano a riconoscere le diverse emozioni e ciò che le causa a partire dai 3 anni. In seguito, svilupperanno metodi per gestirle (Berk, 2018).
Forse sarebbe il caso di iniziare a pensare qual è la nostra responsabilità in questo percorso. Spesso, l’educazione sessuale e sentimentale è considerata un tabù o una cosa data per scontata e viene trascurata solo perché l’imbarazzo e l’inesperienza prevalgono. Non dimentichiamoci che l’educazione sessuale e sentimentale è prima di tutto una responsabilità dei genitori che, con la giusta preparazione e il supporto appropriato, possono insegnarla in maniera efficace ai propri figli.