Non voglio allarmarvi, ma temo che lo farò. Ecco i titoli dei post che la Polizia di Stato ha pubblicato su una delle sue pagine dei social media. Ho scelto SOLO quelli di gennaio e febbraio, penso siano sufficienti.
OPERAZIONE “BAD BOYS” MINACCE, PEDOPORNOGRAFIA E “REVENGE PORN”: RICATTI E INTIMIDAZIONI CON PROFILI INSTAGRAM FALSI. DENUNCIATI QUATTRO MINORENNI.
20 FEBBRAIO 2021
ARRESTATO DALLA POLIZIA POSTALE UN 28ENNE DELLA PROVINCIA DI VARESE PER POSSESSO DI INGENTE QUANTITÀ DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO.
19 FEBBRAIO 2021
ARRESTATO DALLA POLIZIA POSTALE UN 24ENNE DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA: DETENEVA INGENTE QUANTITA’ DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO.
13 FEBBRAIO 2021.
TROVATO IN POSSESSO DI MATERIALE PORNOGRAFICO MINORILE. ARRESTATO DALLA POLIZIA POSTALE UN UOMO DI 36 ANNI DELLA PROVINCIA DI TERAMO.
13 FEBBRAIO 2021
OPERAZIONE BORGETTO – 25 PERSONE, DI CUI 15 MINORENNI, INDAGATE A VARIO TITOLO A CATANIA PER DIVULGAZIONE DI PORNOGRAFIA MINORILE ED ISTIGAZIONE AD ATTI DI PEDOFILIA.
2 FEBBRAIO 2021
ARRESTATO CITTADINO ITALIANO DI ROMA PER DETENZIONE DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO.
11 FEBBRAIO 2021
LA POLIZIA POSTALE SALVA 13ENNE DI VARESE
6 FEBBRAIO 2021
TIK TOK: LA POLIZIA POSTALE DENUNCIA PER ISTIGAZIONE AL SUICIDIO “INFLUENCER” DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA. 28 GENNAIO 2021 ANCORA UN ARRESTO PER DETENZIONE DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO DA PARTE DELLA POLIZIA POSTALE DI TORINO E AOSTA.
22 GENNAIO 2021
LA POLIZIA POSTALE ARRESTA IN FLAGRANZA UN UOMO DI 43 ANNI DELLA PROVINCIA DI TERAMO, DISOCCUPATO, IN POSSESSO DI UN INGENTE MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO.
20 GENNAIO 2021
ARRESTATO 45ENNE DI TARANTO, TROVATO IN POSSESSO DI UN INGENTE QUANTITATIVO DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO.
19 GENNAIO 2021
Cominciamo dicendo una cosa: la tecnologia e internet, non solo sono una parte imprescindibile della nostra società, ma migliorano e salvano la nostra vita. Però -sapevate che stava per arrivare un però-, vanno usati con la chiara consapevolezza che c’è differenza tra il mondo virtuale e il mondo reale, ma spesso i due collidono e l’unica maniera per non perdersi è creare una “mappa” con limiti, regole e aspettative realistiche.
A questo punto, dovremmo chiederci se i nostri figli sono già in grado di creare una loro mappa. In tanti si sono fatti questa domanda. Penso che una risposta definitiva possa arrivare dal dottor Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, che ha più volte ribadito: “Il cervello umano, fino ai 14 anni, non è in grado di sostenere la complessità prevista nella navigazione online”.
So che adesso molti penseranno che è impossibile evitare che i propri figli aspettino i 14 anni e per certi versi lo comprendo, ecco perché penso che sia una scelta che deve essere fatta considerando le diverse circostanze.
Stando così le cose, vediamo cosa si può fare per proteggere i nostri figli quando navigano su internet?
Siate un passo avanti! Imparate ad usare gli stessi dispositivi e app che usano i vostri figli, aggiornatevi, informatevi, siate un passo avanti. Cercate di essere al corrente sui nuovi rischi che ci sono sulla rete.
Anche se la loro età non gli permette di avere una piena consapevolezza del rischio, assicuratevi che sappiano quali rischi corrono. Ovviamente, prima dovete averli chiari anche voi: far del male fisico o psicologico a se stessi o agli altri, revenge porn, pedopornografia, grooming (adescamento di minorenni online), istigazione al suicidio, cyberbullismo, ecc..Inoltre, ricordiamoci, grandi e piccoli, che nel momento in cui pubblichiamo o inviamo qualcosa tramite internet, perdiamo il controllo su quei contenuti. Per quanto potremo cancellarli, non potremo mai sapere che cosa gli altri ne faranno una volta in loro possesso.
Non potete pretendere di avere totale controllo di ciò che fanno i vostri figli, ma per favore fate del vostro meglio per stabilire dei limiti, delle aspettative e delle regole sull’uso di dispositivi elettronici, internet e social media nello specifico.
Qualche suggerimento:
- usare il parental control e altre app utili;
- stabilire un tempo massimo;
- individuare delle fasce orarie;
- selezionare delle tipologie di gioco da evitare;
- conoscere le password, sì, lo so, possono anche crearsi altri account tipo “Finsta” (account segreto di Instagram), ma spero davvero non ne sentano il bisogno.
Create complicità con loro, non sminuite i loro interessi legati al web, al contrario, cercate di essere interessati a ciò che fanno, chiedete cosa ne pensano o cosa gli piace così tanto di quel gioco, quell’app o quel social media. Se non si sentiranno giudicati, potranno sentirsi più a loro agio nel parlarvi di qualcosa che li turba e saranno disposti a lasciarsi guidare da voi.
Sin da piccoli, aiutateli a sentirsi a loro agio nell’usare internet con voi o semplicemente sotto la vostra supervisione.
Se doveste trovare qualcosa che potrebbe essere un pericolo, non ignoratelo, ma segnalatelo alla polizia. Non possiamo essere soli in questa “lotta”, abbiamo bisogno di poter contare sull’aiuto di un’intera rete di protezione e soccorso che la nostra società può offrire, ma non basta. C’è bisogno di potenziare questa rete. Per farlo, abbiamo bisogno di sensibilizzare e informare anche gli altri. Come? Molto semplicemente! Quando vi capita di parlare di internet e social media con altri genitori o con semplici amici, cogliete l’occasione e invitateli a informarsi sui benefici e i pericoli per i più giovani. Potreste anche condividere idee e suggerimenti basati sulla vostra esperienza.
In conclusione, non dimenticatevi una cosa importante: le esperienze e le emozioni che i vostri figli cercano affannosamente e con non pochi rischi nel mondo virtuale non sono altro che una pessima imitazione di ciò che voi potete offrirgli nel mondo reale.