Eravamo tutti sul divano, alla ricerca di un film da guardare insieme. Dopo 20 minuti di estenuante ricerca e “Quello l’ho già visto!”, “Troppo violento per i bambini!”, “In questo muoiono tutti”, abbiamo deciso di guardare un film che mettesse insieme le varie richieste e di cercare nella sezione famiglia visto che con noi c’erano anche i bambini. E film per ragazzini sia!
Di certo non ci saremmo mai aspettati che, più o meno a metà del film, all’improvviso, sarebbe iniziata una scena di sesso esplicito. Siamo rimasti sorpresi e impreparati, abbiamo deciso di cambiare il film perché non era il genere che volevamo vedere, ma eravamo comunque irritati perché non ci aspettavamo una cosa del genere. I bambini erano abbastanza grandi per sapere cosa stesse succedendo, ma hanno chiesto sorpresi: “Perché questa scena è in questo film?” Non ci sentivamo in imbarazzo, ma non avevamo una risposta alla loro domanda.
È durato solo pochi secondi, ma mi sono chiesta cosa sarebbe successo se non fossimo stati lì? Di certo non era un film porno, ma era come tutte le altre immagini più o meno esplicite che capitano “per caso” sui cartelli per strada, sui social media, nelle pubblicità e nelle chat di Whatsapp? Vi ricordo, nel caso ve ne foste dimenticati, che Instagram favorisce le visualizzazioni di immagini di nudo. Lo ha dimostrato l’AlgorithmWatch e l’European Data Journalism Network con uno studio pubblicato l’anno scorso riguardo un algoritmo di Instagram che favorisce il nudo sul newsfeed. Quindi, se la vostra attività commerciale non sta avendo molto successo su Instagram, sapete il motivo.
Scherzi a parte, la pornografia è vista da molti come educativa per affrontare questioni considerate tabù e da altri come un modo per migliorare il rapporto con il proprio partner. Insomma, la pornografia è considerata innocua e utile. Eppure, diverse ricerche sostengono il contrario. La pornografia è, a tutti gli effetti, una droga. Crea dipendenza. Solo negli Stati Uniti, è coinvolta nel 56% dei divorzi. Può causare depressione, ansia e problemi sociali (Webroot, n.d.). Coloro che vedono materiale pornografico più frequentemente hanno più possibilità di usare violenza e aggressioni sessuali (Hald, Malamuth, & Yuen, 2010).
Contrariamente a quanto si pensa, cioè che la pornografia è principalmente una questione maschile, 1/3 delle persone che usa materiale pornografico sono donne (Webroot, n.d.). Sia gli uomini che le donne che usano la pornografia hanno difficoltà ad accettarsi, sono costantemente in competizione con i corpi che vedono in quelle immagini. Questo ha forti ripercussioni sul rapporto con il proprio partner (Stewart & Szymanski, 2012). Avete mai sentito l’espressione “Porn Kills Love”? Viene spesso utilizzata sui social media e nelle campagne contro la pornografia, significa: “Il porno uccide l’amore” . Non penso serva spiegare perché.
Questi sono solo alcuni dei motivi per cui la pornografia non dovrebbe far parte della nostra vita e della nostra società. Ma allora, non è sufficiente pensare “Non guardo la pornografia quindi tutto ok”? Non possiamo fingere di stare lontano dalla pornografia quando i media sono pieni di pornografia a piccole dosi. Non possiamo pensare che i nostri figli siano al sicuro solo perché quando c’è una scena di sesso in un film, saltiamo prontamente la scena. Non possiamo pensare che i nostri figli siano al sicuro dalla pornografia solo perché sono troppo piccoli. Vi ricordo che l’Osservatorio Nazionale dell’Adolescenza Onlus afferma che: “I più piccoli vedono la prima immagine pornografica già a 7 anni ”.
Ci sarebbe ancora molto da dire…cioè scrivere, ma penso che questo sia sufficiente a farci delle domande e pensare cosa possiamo fare per proteggere noi stessi e i nostri figli dalla “nuova droga”.