Fretta

“Siccome ho molta fretta, vado molto piano!”

Ammettilo, hai dovuto rileggere il titolo per essere sicuro di averlo capito bene. Forse hai già sentito o letto da qualche parte questo aforisma, nel caso non te lo ricordassi, è di Napoleone. Mi è sempre piaciuto questo aforisma, soprattutto quando ero in ritardo e volevo giustificarmi dicendo appunto che avevo bisogno di fare le cose con calma per poterle fare bene. Del resto, non è poi tanto sbagliato pensare una cosa del genere, soprattutto per i più piccoli. Sappiamo bene che tanti bambini vengono travolti dalle routine frenetiche degli adulti e spesso vivono con ansia lo svolgimento di un compito semplice per noi, ma impegnativo per loro. Ogni giorno corriamo da un appuntamento all’altro, da una faccenda da sbrigare all’altra coinvolgendo inevitabilmente chi ci è attorno in questo vortice frenetico di impegni. Nel farlo abbiamo principalmente tre alternative. La prima è lasciarlo indietro, la seconda è aspettarlo accettando di rimanere indietro anche noi e la terza… be’ la terza è esattamente ciò che fa mia madre, aspettarsi che l’altro impari a leggere il pensiero così da non perdere tempo a spiegare cosa deve fare. Vi sconsiglio quest’ultima alternativa perché per quanto mia madre la usi da anni, non è mai stata efficace.

Purtroppo, per quanto proveremo a vivere in maniera più lenta o rilassata – utopia per alcuni, vi capisco- ci saranno comunque giornate stressanti, frenetiche e piene di impegni. Che si può fare in quel caso? Non aggiungere ulteriore stress o fretta inutili. Per esempio, se stiamo per uscire di casa e i bambini non sono ancora pronti, non sarà molto utile ripetere: “Sbrigati, è tardi!” oppure “Dai, vado di fretta!” e magari, nel frattempo, cerchiamo di fare al loro posto quello che in realtà dovrebbero fare da soli. Ribadendo che avete tutta la mia comprensione, vorrei provare a spezzare una lancia a favore dei bambini che puntualmente si chiedono che male hanno fatto per capitare in questa gabbia di matti.

Considerando che i bambini non hanno la stessa percezione del tempo che abbiamo noi, forse potremmo aiutarli a capire come gestire il loro tempo pur non sapendo ancora leggere l’orologio. Magari si può avvisare che quando la lancetta sarà su quel numero allora sarà il momento di interrompere ciò che stanno facendo e iniziare a prepararsi. Forse avranno bisogno di essere tranquillizzati del fatto che potranno continuare a fare ciò che hanno interrotto una volta tornati a casa. Sarebbe utile considerare che un bambino che sa già vestirsi da solo, potrebbe avere bisogno di un po’ di tempo rispetto a noi adulti, ecco perché è utile coinvolgerli nel pianificare gli orari e renderli un po’ più consapevoli. Altri piccoli accorgimenti sono: preparare i vestiti in largo anticipo se si deve uscire, aiutarli a vedere i lati positivi dell’essere puntuali creando le giuste aspettative, rassicurarli rispondendo alla loro frustrazione nel dover fare le cose di fretta ed elogiarli quando si dimostrano autonomi. Inoltre, ricordatevi che va bene chiedere aiuto nel portare avanti alcune faccende, non si può sempre fare tutto da soli e soprattutto, siate creativi perché non esiste il metodo adatto a ogni situazione. Abbiamo solo bisogno di conoscere meglio i nostri figli e comprendere di cosa hanno realmente bisogno.